L’airbag fa parte dell’equipaggiamento delle auto ormai da molti anni. Il suo obiettivo è quello di proteggere chi si trova all’interno. Oggi, però, la sua evoluzione potrebbe essere quella di agire anche all’esterno, attutendo l’impatto tra un veicolo e un altro, limitando possibili danni derivanti dall’incidente.
Gli americani lo chiamano T-Bone: è un “cuscino” dal volume doppio rispetto a quello tradizionale e ha bisogno di due dispositivi per il gonfiaggio anziché uno.
La sua caratteristica, che lo differenzia dai ‘bag’ interni, è che la sua attivazione avviene un attimo prima della collisione e non appena dopo. Quindi si tratta di un sistema complesso, definito di pre-crash, che sfrutta i sensori e le telecamere dell’auto per capire quando sta per avvenire un impatto proteggendo la parte laterale dell’auto in un tamponamento da incrocio laterale.
Sogno o realtà?
Una via di mezzo… Perché, infatti, uno dei principali fornitori del mercato automotive, ZF TRW, ha presentato il primo dispositivo airbag anti-tamponamento. Il prototipo, però, è ancora in fase sperimentale e il processo di sviluppo è ancora lungo e complesso. Molti problemi sono legati alla continua esposizione di un dispositivo del genere ad agenti esterni come pioggia e smog.
“È un dispositivo molto interessante – commenta ad Automotive News Europe, Steve Peterson, direttore globale dei sistemi di sicurezza di ZF TRW – soprattutto per le auto più piccole e più basse, ma ci sono dei problemi da risolvere”. Uno di questi è l’esposizione che un dispositivo esterno come questo ha agli effetti corrosivi della pioggia, del sale e della sporcizia in generale. “C’è molto lavoro da fare – continua Peterson – ma questa è una grande sfida e vogliamo portarla avanti”.
Malgrado sia ancora in fase sperimentale, sicuramente si tratta di un importante passo avanti che migliorerà ulteriormente la sicurezza di chi guida.