I biocarburanti sono dei combustibili ottenuti in modo indiretto dalle biomasse, ovvero da fonti rinnovabili come grano, mais, bietola, canna da zucchero ecc.
Nati per ovviare ai problemi legati all’esauribilità dei carburanti fossili, all’emergenza ambientale e alla necessità politica dell’Occidente di aumentare la propria autonomia energetica, i biocarburanti sono al momento la risposta più concreta per ridurre le emissioni di CO2 derivanti dal settore trasporti.
In base agli accordi internazionali, entro il 2020, dovranno costituire il 10% nelle quote di benzine e gasolio tradizionali.
I biocarburanti in Italia
Arrivati allo studio della loro quarta generazione, i biocarburanti principali sono il bioetanolo, come sostituto della benzina e il biodiesel per il gasolio. Ma vediamo nel dettaglio le differenze esistenti tra le diverse generazioni:
Prima generazione: indica i biocarburanti prodotti da materie prime agricole che sfruttano le stesse risorse dell’agroalimentare. La sua produzione su larga scala ha però come effetto collaterale quello di generare squilibri nel mercato.
Seconda generazione: include i biocarburanti che si producono utilizzando la biomassa di residui agricoli.
Terza generazione: prevede la produzione tramite l’utilizzo di micro-alghe fotosintetiche. Per saperne di più, leggi Dalle alghe al vino: quando il biocarburante dimezza i costi
Quarta generazione: la ricerca si basa sulla possibilità di modificare il genoma di alcuni microrganismi al fine di trasformare acqua, zucchero e anidride carbonica direttamente in biocarburanti. Tutto questo senza utilizzare alcun tipo di biomassa vegetale e le successive modificazioni chimiche o biologiche, necessarie per i biocarburanti di precedente manifattura.
Biocarburanti: scegli di tutelare l’ambiente
Con questa quarta generazione, la ricerca, oltre a garantire un minor impatto ambientale, ha lavorato per rendere i nuovi biocarburanti dei preziosi alleati anche per i nostri motori. Finalmente l’automobilista non sarà più costretto a scegliere tra tutela dell’ambiente e la necessità di avere un prodotto che risponda alle esigenze di performance e durata del motore.
E proprio la possibile soluzione di questo dualismo spiega perché è necessario continuare a investire nella ricerca. Produrre prodotti che garantiscono uno sviluppo sostenibile al fine di tutelare l’ambiente deve essere la priorità di tutti noi, sia in quanto produttori, sia come consumatori. Negli ultimi tre anni le emissioni di anidride carbonica legate all’energia sono rimaste invariate a fronte di una crescita dell’economia globale. Questo ci fa capire che gli investimenti fatti in ricerca e sviluppo delle energie alternative stanno dando i frutti sperati.
E forse quell’orizzonte di futuro diventerà per tutti un po’ più ampio.