Ogni automobile, per poter circolare in strada, deve essere dotata di due tipi di luci: anabbaglianti e abbaglianti. Questi dispositivi di illuminazione non possono essere utilizzati a proprio piacimento, infatti si devono adoperare sono in casistiche specifiche, regolamentate dalle norme del Codice della strada. In questo articolo esploreremo quali sono le differenze tra abbaglianti e anabbaglianti, cosa sono le luci diurne e come devono essere usati questi fasci luminosi.
Abbaglianti
Le luci abbaglianti, chiamate anche proiettori di profondità, hanno la capacità di illuminare una porzione di strada maggiore rispetto a quella che rischiarano gli anabbaglianti. Proprio per queste loro caratteristiche, però, devono essere utilizzati con moderazione. Trattandosi di un fascio di luce potente, infatti, è bene non azionarlo in presenza di altri automobilisti nelle vicinanze, in modo tale da non comprometterne la visibilità.
Sebbene nelle auto nuove sia presente un sistema di accensione e spegnimento automatico, è opportuno sapere anche come poter attivare gli abbaglianti in maniera manuale. Per farlo è sufficiente ruotare la ghiera della leva che si trova dietro al volante, oppure spingerla in avanti. Però, secondo le norme del Codice della strada, questi dispositivi di illuminazione possono essere accesi solamente:
- per segnalare agli altri conducenti presenti in strada che si sta per effettuare un sorpasso. È sufficiente un rapido lampeggio per comunicare le proprie intenzioni;
- al di fuori dai centri abitati che sono sprovvisti di luminarie stradali adeguate o nel caso di scarsa visibilità;
- per segnalare eventuali pericoli presenti sulla carreggiata, evitando così l’innescarsi di incidenti.
Nel caso in cui si decidesse di accendere queste luci in modo non conforme alle regole stradali, è bene essere consapevoli che si rischia di ricevere una multa da 84€ a 335€, più una decurtazione di 3 punti dalla patente.
Anabbaglianti
Le luci anabbaglianti hanno una duplice funzione: servono ad illuminare la strada e a farsi vedere dai conducenti degli altri veicoli. Il loro fascio di luce punta verso il basso, schiarendo la visione della carreggiata senza però abbagliare chi arriva dall’altra direzione.
Nelle vecchie vetture, gli anabbaglianti erano alogeni o alle xeno e dovevano essere accesi manualmente attraverso una leva o un tasto. Oggi, invece, nelle auto più moderne sono a LED o a laser e possono addirittura accendersi in automatico.
Secondo le regole previste dall’articolo 153 del Codice della strada, queste luci devono essere accese:
- a partire dai trenta minuti successivi al tramonto fino alla mezz’ora che antecede l’alba;
- durante il giorno se si attraversano delle gallerie, in caso di nebbia, di pioggia intensa, di nevicate o di altre condizioni metereologiche che causano una scarsa visibilità;
- se ci si trova in situazioni di emergenza, ad esempio se si sta trasportando una persona ferita in ospedale.
Inoltre, le luci anabbaglianti devono essere accese anche quando si sta percorrendo l’autostrada o una strada extraurbana, sia di giorno che di notte, in modo tale da aumentare la visibilità del proprio veicolo.
Per accendere questi fari, nella maggior parte delle vetture, è sufficiente ruotare la ghiera della leva che si trova dietro al volante. La stessa che viene utilizzata per attivare le frecce, dette anche indicatori di direzione. In altre macchine, invece, per azionare gli anabbaglianti si deve utilizzare un selettore presente sul cruscotto, che entra in funzione quando si sposta una manopola.
In generale, gli abbaglianti sono una tipologia di luci fondamentali per evitare di finire fuori strada o di fare incidenti quando non si ha una buona visibilità. La loro caratteristica più importante, infatti, è quella di rendere un mezzo ben percettibile, sia agli altri autisti che ai pedoni o ai ciclisti.
Luci diurne
Le luci diurne, chiamate anche DRL (daytime running lights), hanno sostituito quelle che venivano chiamate luci di posizione e dal 2011 sono obbligatorie. A cosa servono? Molto semplicemente provvedono a segnalare in contemporanea sia la presenza del veicolo che la sua larghezza.
Questi “raggi di luce”, in pieno giorno e in condizioni di buona visibilità, svolgono la funzione di fari anabbaglianti. Invece, in caso di pioggia, neve, nebbia o buio, è obbligatorio per legge accendere anche gli anabbaglianti veri e propri.
Nella maggior parte delle vetture, le DRL anteriori si accendono automaticamente quando si avvia il motore. Se quelle della propria auto non sono così “indipendenti”, occorre azionarle utilizzando gli appositi comandi, che solitamente si trovano a sinistra del volante su una leva o su un pannello.
Da dentro un veicolo, a volte, può essere difficile capire quale luce è stata accesa. Fortunatamente, è sufficiente controllare le spie dell’auto presenti nel quadro strumenti. Le luci di posizione, ad esempio, vengono segnalate da una spia di colore verde, composta da due fanali e 6 linee. Gli anabbaglianti sono raffigurati da un’icona verde con una serie di linee che puntano verso il basso. Infine, gli abbaglianti sono di colore blu e vengono rappresentati con delle linee dritte.
Se si è in possesso di un’auto senza le luci diurne è necessario tenere sempre accesi gli anabbaglianti. Chi non rispetta queste regole stradali rischia:
- delle multe da 42€ a 173€;
- la decurtazione di 1 punto.
Inoltre, se si prende la decisione di installare sul proprio veicolo delle luci diurne aftermarket, è doveroso optare per un kit omologato e farlo montare da un’officina autorizzata. Questa, infatti, ha l’incarico di certificare il montaggio compilando un apposito modulo.