È un’esperienza che non si augura a nessuno, ma purtroppo il furto dell’auto rappresenta uno degli incubi più comuni per gli italiani. Il momento in cui si scopre di non trovare più la propria vettura non a causa di un momentaneo oblio del luogo di parcheggio, ma perché effettivamente è stata rubata, può essere estremamente stressante e angosciante. Cosa fare in caso di auto rubata? Prima di tutto bisogna rivolgersi immediatamente alle forze dell’ordine per denunciare il furto e, successivamente, contattare il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) per comunicare l’accaduto e informare la propria compagnia assicurativa, al fine di attivare le coperture previste dalla polizza.
1. Denunciare ai carabinieri o polizia
La prima cosa da fare in caso di auto rubata è la denuncia presso i carabinieri o la polizia. In Italia non è previsto un modulo specifico o una prassi standard per questa operazione: l’incaricato raccoglierà la tua dichiarazione e i dati dell’auto per trascrivere la denuncia, di cui riceverai la “copia conforme”.
Solitamente assieme al furto viene smarrito anche il libretto di circolazione (che spesso lasciamo nel veicolo) e il certificato di proprietà – CDP: se così fosse, ricorda di specificarlo al momento della denuncia.
A questo proposito si ricorda quale è la carta di circolazione: è un documento rilasciato dalla Motorizzazione Civile, conservato all’interno del veicolo all’interno del libretto di circolazione e mostrato alle autorità competente su richiesta come prova dell’idoneità tecnica del mezzo e della sua regolare immatricolazione.
Ricorda che questi documenti ti saranno richiesti anche per il risarcimento dalla compagnia assicurativa: quindi in alternativa dovrai presentare la copia della denuncia.
Se sei in possesso del Certificato di Proprietà Digitale (CDPD), puoi considerarti al sicuro da uno dei problemi più comuni: il rischio di furto del documento. A differenza della versione cartacea, il CDPD risiede infatti nei Sistemi Informativi dell’ACI, rendendo impossibile la sua sottrazione fisica.
Da questo punto di vista la digitalizzazione offre notevoli vantaggi, in quanto il certificato può essere consultato via web in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, garantendo una maggiore facilità di accesso e una riduzione dei tempi burocratici. La sicurezza dei dati è assicurata dalle avanzate misure di protezione adottate dai sistemi ACI, che impediscono accessi non autorizzati e manipolazioni indebite. L’implementazione del CDPD si inserisce così in un contesto più ampio di digitalizzazione dei servizi pubblici, mirato a semplificare la vita dei cittadini e a rendere più efficienti le interazioni con le istituzioni.
Ma cosa fare in caso di auto rubata a noleggio? La denuncia ai carabinieri o alla polizia è comunque il punto di partenza.
2. Andare al PRA per la registrazione
Una volta effettuata la denuncia di furto del veicolo, è fondamentale procedere con l’annotazione di perdita del possesso presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Questo passaggio è cruciale per essere formalmente esonerati dall’obbligo di pagamento delle imposte sull’auto, tra cui il bollo, che altrimenti continuerebbe ad essere attribuito al legittimo proprietario nonostante il furto del mezzo.
L’annotazione può essere richiesta dall’intestatario del veicolo o da un soggetto munito di delega. È necessario presentare alcuni documenti indispensabili:
- copia conforme della denuncia di furto;
- Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà (CDP).
In situazioni in cui il Certificato di Proprietà sia stato anch’esso sottratto, è possibile al PRA compilare il modello NP3C, che permette di ottenere un certificato aggiornato e che riflette la nuova condizione giuridica del veicolo.
Tale procedura non solo alleggerisce il proprietario dal pagamento di tasse non dovute, ma aggiorna anche lo stato legale del veicolo nel registro nazionale, impedendo possibili complicazioni future. È importante sottolineare che l’aggiornamento tempestivo del PRA è un elemento chiave per la corretta gestione legale e amministrativa di situazioni problematiche come il furto di un veicolo.
3. Comunicare all’assicurazione il furto
Entro 3 giorni dal furto di un’autovettura, è essenziale informare tempestivamente la compagnia assicurativa, entro e non oltre tre giorni dall’evento: la comunicazione è necessaria indipendentemente dal fatto che il veicolo sia coperto o meno da una polizza specifica contro il furto.
Esistono vari canali attraverso i quali è possibile effettuare questa comunicazione:
- avvalendosi del proprio broker assicurativo, che deve essere informato tempestivamente dell’avvenuto furto, anche prima della comunicazione formale;
numero verde fornito dalla compagnia assicurativa; - tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando una copia della denuncia di furto;
- pec, posta certificata.
Alla compagnia assicurativa devono essere presentati alcuni documenti fondamentali:
- copia della denuncia di furto: essenziale per attestare l’accaduto e avviare il processo di gestione del sinistro;
- certificato di proprietà con annotazione di perdita di possesso: questo documento aggiornato dimostra che il proprietario ha intrapreso le dovute procedure legali in seguito al furto, esonerandolo da ulteriori responsabilità amministrative legate al veicolo;
- chiavi del veicolo, incluso il mazzo di scorta ed eventuali duplicati: la presentazione delle chiavi è spesso richiesta per dimostrare che non c’era alcuna negligenza da parte del proprietario nel proteggere il veicolo dal furto.
Questi passaggi sono essenziali non solo per l’avvio delle procedure di indennizzo, qualora il veicolo fosse assicurato per il furto, ma anche per garantire che tutte le implicazioni legali e amministrative siano gestite correttamente. La prontezza e la completezza della comunicazione con l’assicurazione sono decisive per una risoluzione efficace e spedita del sinistro.
Cosa fare se ritrovi l’auto
Nel caso in cui il veicolo che si credeva smarrito dovesse essere ritrovato è necessario seguire una procedura legale e amministrativa volta a regolarizzare la condizione del veicolo e poter gestire eventuali risarcimenti generati da danni causati nel periodo del presunto smarrimento.
Prima di tutto bisogna contattare l’assicurazione e informarla del ritrovamento per avviare la pratica di liquidazione del risarcimento, se previsto dalla polizza. I documenti richiesti generalmente includono:
- copia autenticata della denuncia di furto.
- estratto della cronologia del PRA che evidenzi la perdita e il ritrovamento del possesso del veicolo.
- copia del certificato di chiusura inchiesta, rilasciata dalle autorità competenti, che attesti la fine delle indagini e il recupero del veicolo.
Se l’auto ha subito danni durante il periodo di furto, è importante non spostarla e richiedere immediatamente un sopralluogo da parte di un perito assicurativo, in modo da valutare accuratamente i danni e procedere con la richiesta di risarcimento.
Entro 40 giorni dal ritrovamento dell’auto, è necessario recarsi nuovamente al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) per richiedere l’annotazione del “rientro in possesso”: si tratta di un aggiornamento vitale per confermare che il veicolo è nuovamente sotto il controllo legittimo del proprietario. Per completare questa procedura si devono presentare:
- certificato di proprietà precedentemente aggiornato con la nota di perdita di possesso;
- provvedimento delle autorità competenti che ordina la riconsegna del veicolo.
- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, nella quale si dichiara la causa del rientro in possesso da parte dell’intestatario o dell’acquirente.
Queste azioni sono essenziali per garantire che tutti gli aspetti legali e amministrativi siano correttamente risolti e che il veicolo possa essere riutilizzato senza ulteriori complicazioni legali.