Il territorio della Toscana è ricco di bellezza e di luoghi dall’incredibile valore storico, culturale e religioso.
In località Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo, c’è uno dei luoghi mistici e spirituali più affascinanti presenti sul territorio toscano e nazionale. Si tratta di un santuario francescano che sorge in mezzo ai boschi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna e che fa parte della diocesi di Arezzo-Cortona.
Questo luogo è particolarmente conosciuto e visitato perché fu sede di un evento molto importante per la cristianità. Secondo la tradizione, infatti, è proprio qui San Francesco d’Assisi avrebbe ricevuto le stimmate nel 1224.
Il convento dei frati francescani venne costruito nella parte più meridionale del Monte Penna, montagna che raggiunge un’altitudine di 1.735 metri sul livello del mare.
La storia del santuario La Verna
Quello di La Verna è il più famoso dei conventi del Casentino e la sua storia è legata alle vicende della vita di San Francesco. Il Santo arrivò in questo territorio nella primavera del 1213 e qui incontrò il conte Orlando Cattani, il cui castello dominava l‘abitato di Chiusi della Verna e della valle sottostante.
Il motivo di questo incontro era legato alla volontà da parte del conte di voler regalare a San Francesco il monte della Verna, che venne utilizzato dal Santo di Assisi per numerosi e prolungati periodi di ritiro.
Inizialmente però non venne realizzato un convento, ma furono edificate delle celle e una piccola chiesetta, Santa Maria degli Angeli, terminata nell’anno 1218. La necessità di costruire il santuario si avvertì dopo l’episodio dell’impressione delle stimmate avvenuto nel 1224.
La storia narra che nell’agosto di quell’anno il Santo visitò il luogo e digiunò per 40 giorni per prepararsi al meglio alla festa di San Michele. Durante questo digiuno ricevette le stimmate. Per questa vicenda il monte divenne sacro e per volontà di papa Alessandro IV nel 1260 venne dato inizio alla costruzione di una chiesa e di una cappella, per arrivare nel corso del tempo all’attuale conformazione architettonica.
Le caratteristiche architettoniche e l’arte sacra
In ragione di importanti episodi che hanno scandito la vita di San Francesco, il suolo dove oggi si erge il convento è ritenuto sacro, nonché luogo mistico e spirituale. In passato, ma anche oggi tanti fedeli decidono di sceglierlo tra gli itinerari di pellegrinaggio e di trascorrere del tempo nei pressi del convento per poter pregare e ritrovare un equilibrio interiore che la vita quotidiana spesso mette in discussione, favoriti dalla possibilità di essere immersi nella natura.
Se da un lato il convento è importante dal punto di vista spirituale, lo è altrettanto anche per quanto riguarda l’architettura caratterizzata dalla presenza di elementi realizzati in periodi differenti. Il primo elemento di rilievo, che storici e studiosi concordano nel ritenere faccia parte del progetto ultimo della realizzazione del santuario, è la piccola chiesetta di Santa Maria degli Angeli. La chiesa venne fatta costruire proprio per volontà dello stesso San Francesco, con l’intento di ricreare la struttura dell’omonima chiesa di Assisi caratterizzata dalla semplicità nelle finiture.
Nel 1250 grazie alla volontà di Papa Innocenzo IV e al cardinal Rainaldo da Segni, la chiesetta venne ampliata arrivando ad assumere le attuali dimensioni. Vennero poi inseriti ulteriori elementi architettonici come l’introduzione di un porticato situato a destra della Basilica Maggiore.
La parte interna della Cappella è ad aula unica e sulle pareti ci sono due importanti tele realizzate nel 1877 dal pittore fiorentino di nome Ferdinando Folchi, che fanno riferimento all’incontro tra il conte Orlando e San Francesco.
C’è poi la basilica Maggiore la cui costruzione viene effettuata a ridosso della chiesetta di Santa Maria degli Angeli nell’anno 1348 e completata soltanto nel 1509.
La basilica è stata dedicata alla Madonna Assunta e consacrata nel 1568. Tra gli elementi da evidenziare è la presenza di un magnifico organo a canne tamburini inaugurato nel 1926, restaurato una prima volta nel 1951 e successivamente nel 1967.
Quando si esce dalla parte destra della Basilica si percorre quello che viene definito il corridoio delle stimmate con tanto di cappella nella parte finale. Al corridoio ovviamente si accede attraverso un passaggio ad arco. Questa parte del convento è importante dal punto di vista religioso perché è qui che dal lontano 1431 si svolge la quotidiana processione dell’ora nona.
Successivamente il corridoio venne restaurato e affrescato con quadri che riportano gli episodi della vita di San Francesco. Complessivamente ci sono 18 riquadri realizzati dall’artista Baccio Maria Bacci tra il 1929 e il 1962, creati anche per sostituire i precedenti affreschi seicenteschi che vennero realizzati da Fra Emanuele da Como.
La principale caratteristica invece della cappella delle stimmate è la presenza di una pala centinata in terracotta invetriata e raffigurante la crocifissione con ai piedi la Madonna, San Giovanni, San Francesco e San Girolamo.
Questa opera risale al 1481 ed è stata realizzata da Andrea della Robbia. Da segnalare che sulla pavimentazione della cappella viene indicato il punto preciso nel quale San Francesco, durante il suo ritiro mistico, ricevette le stimmate.
Il percorso nelle foreste casentinesi verso il Santuario de La Verna meritano di sicuro un viaggio. Aquila ti aspetta nelle stazioni di servizio più vicine, Cortona loc. Camucia, Poppi Badia Prataglia e Ponte a Poppi.