Quando le grandi aziende si occupano di sicurezza stradale

Sicurezza stradale

In una parola sicurezza. Su strada, dei passeggeri, dei pedoni. Il tema è molto vasto e le modalità di prevenzione e i miglioramenti da apportare potrebbero essere numerosi. A oggi si stanno registrando in tutto il mondo molte attività di grandi aziende che, pur non rientrando effettivamente in questo determinato settore, hanno voluto avviare dei programmi di sicurezza stradale, dando così anche il loro contributo.

Dalle piccole norme di protezione passeggeri ai progetti più grandi, ecco tre esempi forniti da Uber, Toyota e Michelin.

Uber: vademecum sicurezza passeggeri

Uber, nota azienda per il trasporto privato di passeggeri, famosa per aver messo in collegamento diretto passeggeri e autisti attraverso un’applicazione mobile, ha deciso di rafforzare la sicurezza dei suoi utenti con un “vademecum” da utilizzare prima, durante e dopo la corsa.

Tra i primi consigli c’è naturalmente quello di trovare un punto di ritrovo sicuro, ma alle volte non è così semplice e occorre spostarsi rispetto al luogo convenuto.

Uber, per questo motivo, ha introdotto delle novità alla sua chat.

1. tramite una chat integrata è possibile modificare il punto di incontro comunicandolo direttamente all’autista;

2. dopo la prenotazione, è possibile visualizzare il profilo dell’autista e i feedback ricevuti da altri clienti;

3. all’inizio della corsa, è possibile visualizzare il tragitto e la stima del tempo di arrivo in modo da controllare in tempo reale del percorso effettuato dall’autista;

4. con la funzione condividi stato, l’app dà la possibilità di mettere a conoscenza i propri contatti (massimo 5) su nome dell’autista, informazioni sul veicolo e tragitto percorso dalla vettura in tempo reale.

Progetto Toyota contro le calamità naturali

Insieme a KDDI Corporation e OYO Corporation, Toyota collabora alla realizzazione di un sistema di informazione destinato alle autorità governative e locali, come misura contro le calamità naturali.

Con l’utilizzo di tecnologie IoT e dei Big Data, questo sistema permetterà di conoscere, in caso di catastrofe, quali sono le strade percorribili e lo stato delle infrastrutture in tempo reale, in modo da “aumentare” la precisione e la rapidità delle decisioni da parte delle autorità relative al lancio di avvisi di evacuazione, restrizioni del traffico e invio di soccorsi, oltre che per garantire la sicurezza dei residenti.

Toyota metterà a disposizione del sistema i veicoli e gli smartphone come “sensori mobili” integrando così i dati raccolti a quelli dei sensori fissi installati dal Governo e dalle amministrazioni locali. KDDI lavorerà per sviluppare un modo per eseguire un’analisi completa di dati utilizzando l’enorme quantità di dati con informazioni di posizionamento provenienti da telefoni cellulari. Il consulente geologico giapponese OYO si avvarrà invece della sua esperienza per installare vari sensori, come sismografi e sensori di alluvione, e confrontando i dati con quelli a bordo delle auto, per valutare la situazione dinamica e l’inclinazione del mezzo.

Il rilascio della versione definitiva è previsto per il 2019.

Michelin porta regole della sicurezza stradale sui social

In un mondo in cui le persone sono in continuo movimento e i veicoli sono destinati ad aumentare fino a raggiungere globalmente il miliardo e mezzo, è fondamentale diffondere una nuova cultura della mobilità sicura e sostenibile, soprattutto tra le nuove generazioni.

Da questo presupposto è nato il progetto Live the Motion realizzato da Michelin, che ha visto sfidarsi i ragazzi per diventare protagonisti della campagna a favore della sicurezza sulla strada e che proseguirà con una “sfida di cervelli” tra gli studenti di tre atenei italiani (i Politecnici di Milano e Torino e l’Università degli Studi di Palermo) per presentare progetti originali sul tema della mobilità e dell’innovazione.

Sul sito www.livethemotion.it è possibile consultare le Dieci Regole d’Oro stilate dal colosso francese:

1. rispettare il Codice della Strada
2. indossare il casco
3. controllare i pneumatici
4. proteggere i bambini a bordo
5. allacciare le cinture di sicurezza
6. guidare solo se si è lucidi
7. non usare il cellulare alla guida
8. rispettare i limiti di velocità
9. fermarsi se si è stanchi
10.essere cortesi e rispettosi

La seconda parte del progetto, La Maratona di cervelli, si svolgerà a novembre: gli studenti del Politecnico di Torino si sfideranno in una vera e propria maratona sul tema della Mobilità a incidenti zero: sicurezza a bordo veicolo e su strada; mentre gli studenti milanesi e palermitani gareggeranno sul tema della Mobilità urbana sicura a emissioni zero: tecnologie, equipaggiamenti e strumenti. I vincitori riceveranno il Premio Michelin, che contribuirà a finanziare la realizzazione dei loro progetti.

Questi sono solo tre esempi, ma tanti sono i progetti in atto.

Leggi anche Manuale del piccolo automobilista: cosa fare in caso di auto rubata

 

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