Rottamazione auto: quanto costa e come farla

Rottamazione auto: quanto costa e come farla

Le normative imposte dalla legge italiana prevedono che per liberarsi della propria vettura usata sia necessario effettuare la rottamazione auto presso uno dei centri raccolta autorizzati. In alternativa, si ha l’opportunità di eseguire la vendita del veicolo a un privato o a un concessionario, il quale sarà in grado di fornire la massima assistenza. Quest’ultima possibilità si verifica maggiormente quando si provvede all’acquisto di una nuova auto, dando il vecchio mezzo in permuta.

Cosa fare per rottamare l’auto

Per comprendere appieno la procedura della rottamazione è essenziale comprendere di cosa si tratta, in quanto alcuni automobilisti potrebbero avere qualche dubbio in merito.

La rottamazione auto non è nient’altro che la demolizione materiale di una vettura, con lo smaltimento sicuro e legale di quello che resta del mezzo. Infatti, con questa operazione si producono una serie di rifiuti speciali che devono essere necessariamente eliminati seguendo delle specifiche normative regolamentate dal Decreto Legislativo 22 del 5 febbraio 1997.

Inoltre, è bene specificare che la rottamazione di un’automobile può essere richiesta solo dal proprietario del veicolo, ovvero da colui che risulta essere l’intestatario al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). In realtà, ci sono alcuni casi particolari che permettono di svolgere l’operazione di interesse anche ad altri soggetti. Nello specifico, nel caso in cui l’intestatario del mezzo sia defunto sarà compito dell’erede effettuare la richiesta di rottamazione, allegando un’apposita documentazione che sia in grado di dimostrare che il richiedente sia il proprietario del veicolo.

Nella maggior parte dei casi la rottamazione auto viene eseguita quando si procede all’acquisto di una nuova vettura, dal momento che si ha la necessità di liberarsi del vecchio mezzo. Tale operazione deve avvenire anche nel caso in cui l’interessato non riesca ad accedere agli incentivi introdotti dal governo o dalle case costruttrici.

Il proprietario del veicolo deve, quindi, recarsi in uno dei concessionari dislocati sul territorio e affidare la propria automobile, insieme a una serie di documenti, all’operatore responsabile di tale mansione.

Quest’ultimo ha il compito di occuparsi di tutte le questioni burocratiche inerenti alla rottamazione auto, con l’attenzione di rilasciare il certificato all’interessato al termine delle operazioni. Inoltre, il concessionario deve anche recarsi presso gli uffici territoriali del PRA per registrare la cessata circolazione dell’auto di interesse.

Ovviamente, tale modalità è valida solo se si procede all’acquisto di una nuova vettura, dal momento che se si ha la sola necessità di effettuare la rottamazione del vecchio veicolo il proprietario deve recarsi presso un demolitore autorizzato. Ultimata l’operazione, il responsabile è tenuto a rilasciare il certificato di rottamazione ed effettuare la registrazione di riferimento al Pubblico Registro Automobilistico.

Documenti necessari

In Italia la Legge prevede che, oltre alla demolizione fisica dell’auto, è necessario anche consegnare una serie di documenti e materiali affinché la procedura possa essere svolta con efficacia.
Al momento della consegna della vettura il proprietario è tenuto ad allegare: 

  • targa anteriore e posteriore; 
  • carta di circolazione
  • certificato di proprietà o cartaceo o il foglio complementare
  • in alternativa è possibile fornire anche il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà. 

Inoltre, in caso di furto o smarrimento di targhe e/o documenti è necessario consegnare anche la denuncia o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia, presentata all’ autorità  di pubblica sicurezza.

Gli enti preposti alla rottamazione, ovvero il concessionario o il centro demolizione, sono tenuti a rilasciare al proprietario dell’auto sia il certificato di rottamazione sia quello di radiazione a testimonianza del fatto che – entro 30 giorni consecutivi dalla data di consegna del veicolo – dell’avvenuta cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico e dall’Archivio Nazionale Veicoli. Il certificato di radiazione viene, invece, redatto dal PRA, mentre è compito del concessionario o del demolitore consegnarlo all’interessato. Questo documento serve per attestare l’avvenuta cancellazione del veicolo dal registro del PRA.

Si ricorda che, dalla data di consegna del primo documento, l’intestatario della vettura, oltre a non dover più pagare il bollo auto, è sollevato da qualsiasi responsabilità civile, penale e amministrativa relativa al veicolo rottamato.

Costo della rottamazione dell’auto

A differenza di quanto si possa pensare il costo della rottamazione dell’auto può variare a seconda di una serie di fattori. Tra gli importi previsti che devono essere corrisposti ci sono: 

  • Emolumenti ACI: 13,50€ 
  • Imposta di bollo: 32€ 
  • Diritti Motorizzazione: 10,20€
  • costi di esazione per i versamenti delle somme di competenza motorizzazione. 

Nel caso in cui il proprietario che desidera rottamare l’automobile non è in possesso del certificato di proprietà deve sostenere la spesa pari a 48€, in quanto è necessario utilizzare il modello NP3B. 

Inoltre, bisogna tenere presente il costo del trasporto dell’automobile fino al centro di demolizione: l’importo è assai variabile e dipende dalla tariffa applicata dal demolitore e dalla distanza da percorrere. 

Ci sono dei casi in cui bisogna poi procedere con la rottamazione auto di un defunto. In questo caso la procedura può essere effettuata dall’erede o dagli eredi o da una persona legata a loro. Oltre ai documenti necessari per una qualsiasi rottamazione è necessario presentare anche: 

  • atto di morte del proprietario; 
  • dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui l’erede dichiara di essere tale e di poter procedere con la rottamazione auto; 
  • documento d’identità e codice fiscale dell’erede (o del delegato)

La rottamazione dell’auto è una prassi volta a dismettere un veicolo, tuttavia ci sono delle situazioni in cui si può trarre un vantaggio dall’acquisto di questa tipologia di mezzo. Tuttavia, tra i controlli da effettuare prima di comprare un’auto usata e da rottamare c’è anche quello volto a comprendere se il mezzo sia oggetto di un fermo amministrativo: il costo di questa operazione è piuttosto contenuto, dal momento che sono necessari 7 euro.

 Fonte: https://web.aci.it/servizi/come-fare-per-demolire-lauto/

Incentivi statali per la rottamazione

Di recente il governo italiano ha introdotto nuovi incentivi statali per la rottamazione delle auto, mirati a promuovere la mobilità sostenibile e a ridurre l’impatto ambientale dei veicoli in circolazione.
Questi incentivi prevedono contributi significativi per chi decide di rottamare un veicolo inquinante e acquistare un’auto elettrica, ibrida o a basse emissioni. L’importo degli incentivi varia in base al tipo di veicolo acquistato e alle sue emissioni, con bonus aggiuntivi per chi sceglie auto elettriche o ibride plug-in. 

Inoltre, sono previste agevolazioni fiscali e sconti sull’IVA per facilitare ulteriormente l’acquisto di veicoli ecologici. Queste misure sono parte di un piano più ampio per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.

Le normative imposte dalla legge italiana prevedono che per liberarsi della propria vettura usata sia necessario effettuare la rottamazione auto presso uno dei centri raccolta autorizzati. In alternativa, si ha l’opportunità di eseguire la vendita del veicolo a un privato o a un concessionario, il quale sarà in grado di fornire la massima assistenza. Quest’ultima possibilità si verifica maggiormente quando si provvede all’acquisto di una nuova auto, dando il vecchio mezzo in permuta.

Cosa fare per rottamare l’auto

Per comprendere appieno la procedura della rottamazione è essenziale comprendere di cosa si tratta, in quanto alcuni automobilisti potrebbero avere qualche dubbio in merito.

La rottamazione auto non è nient’altro che la demolizione materiale di una vettura, con lo smaltimento sicuro e legale di quello che resta del mezzo. Infatti, con questa operazione si producono una serie di rifiuti speciali che devono essere necessariamente eliminati seguendo delle specifiche normative regolamentate dal Decreto Legislativo 22 del 5 febbraio 1997.

Inoltre, è bene specificare che la rottamazione di un’automobile può essere richiesta solo dal proprietario del veicolo, ovvero da colui che risulta essere l’intestatario al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). In realtà, ci sono alcuni casi particolari che permettono di svolgere l’operazione di interesse anche ad altri soggetti. Nello specifico, nel caso in cui l’intestatario del mezzo sia defunto sarà compito dell’erede effettuare la richiesta di rottamazione, allegando un’apposita documentazione che sia in grado di dimostrare che il richiedente sia il proprietario del veicolo.

Nella maggior parte dei casi la rottamazione auto viene eseguita quando si procede all’acquisto di una nuova vettura, dal momento che si ha la necessità di liberarsi del vecchio mezzo. Tale operazione deve avvenire anche nel caso in cui l’interessato non riesca ad accedere agli incentivi introdotti dal governo o dalle case costruttrici.

Il proprietario del veicolo deve, quindi, recarsi in uno dei concessionari dislocati sul territorio e affidare la propria automobile, insieme a una serie di documenti, all’operatore responsabile di tale mansione.

Quest’ultimo ha il compito di occuparsi di tutte le questioni burocratiche inerenti alla rottamazione auto, con l’attenzione di rilasciare il certificato all’interessato al termine delle operazioni. Inoltre, il concessionario deve anche recarsi presso gli uffici territoriali del PRA per registrare la cessata circolazione dell’auto di interesse.

Ovviamente, tale modalità è valida solo se si procede all’acquisto di una nuova vettura, dal momento che se si ha la sola necessità di effettuare la rottamazione del vecchio veicolo il proprietario deve recarsi presso un demolitore autorizzato. Ultimata l’operazione, il responsabile è tenuto a rilasciare il certificato di rottamazione ed effettuare la registrazione di riferimento al Pubblico Registro Automobilistico.

Documenti necessari

In Italia la Legge prevede che, oltre alla demolizione fisica dell’auto, è necessario anche consegnare una serie di documenti e materiali affinché la procedura possa essere svolta con efficacia.
Al momento della consegna della vettura il proprietario è tenuto ad allegare: 

  • targa anteriore e posteriore; 
  • carta di circolazione
  • certificato di proprietà o cartaceo o il foglio complementare
  • in alternativa è possibile fornire anche il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà. 

Inoltre, in caso di furto o smarrimento di targhe e/o documenti è necessario consegnare anche la denuncia o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia, presentata all’ autorità  di pubblica sicurezza.

Gli enti preposti alla rottamazione, ovvero il concessionario o il centro demolizione, sono tenuti a rilasciare al proprietario dell’auto sia il certificato di rottamazione sia quello di radiazione a testimonianza del fatto che – entro 30 giorni consecutivi dalla data di consegna del veicolo – dell’avvenuta cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico e dall’Archivio Nazionale Veicoli. Il certificato di radiazione viene, invece, redatto dal PRA, mentre è compito del concessionario o del demolitore consegnarlo all’interessato. Questo documento serve per attestare l’avvenuta cancellazione del veicolo dal registro del PRA.

Si ricorda che, dalla data di consegna del primo documento, l’intestatario della vettura, oltre a non dover più pagare il bollo auto, è sollevato da qualsiasi responsabilità civile, penale e amministrativa relativa al veicolo rottamato.

Costo della rottamazione dell’auto

A differenza di quanto si possa pensare il costo della rottamazione dell’auto può variare a seconda di una serie di fattori. Tra gli importi previsti che devono essere corrisposti ci sono: 

  • Emolumenti ACI: 13,50€ 
  • Imposta di bollo: 32€ 
  • Diritti Motorizzazione: 10,20€
  • costi di esazione per i versamenti delle somme di competenza motorizzazione. 

Nel caso in cui il proprietario che desidera rottamare l’automobile non è in possesso del certificato di proprietà deve sostenere la spesa pari a 48€, in quanto è necessario utilizzare il modello NP3B. 

Inoltre, bisogna tenere presente il costo del trasporto dell’automobile fino al centro di demolizione: l’importo è assai variabile e dipende dalla tariffa applicata dal demolitore e dalla distanza da percorrere. 

Ci sono dei casi in cui bisogna poi procedere con la rottamazione auto di un defunto. In questo caso la procedura può essere effettuata dall’erede o dagli eredi o da una persona legata a loro. Oltre ai documenti necessari per una qualsiasi rottamazione è necessario presentare anche: 

  • atto di morte del proprietario; 
  • dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui l’erede dichiara di essere tale e di poter procedere con la rottamazione auto; 
  • documento d’identità e codice fiscale dell’erede (o del delegato)

La rottamazione dell’auto è una prassi volta a dismettere un veicolo, tuttavia ci sono delle situazioni in cui si può trarre un vantaggio dall’acquisto di questa tipologia di mezzo. Tuttavia, tra i controlli da effettuare prima di comprare un’auto usata e da rottamare c’è anche quello volto a comprendere se il mezzo sia oggetto di un fermo amministrativo: il costo di questa operazione è piuttosto contenuto, dal momento che sono necessari 7 euro.

 Fonte: https://web.aci.it/servizi/come-fare-per-demolire-lauto/

Incentivi statali per la rottamazione

Di recente il governo italiano ha introdotto nuovi incentivi statali per la rottamazione delle auto, mirati a promuovere la mobilità sostenibile e a ridurre l’impatto ambientale dei veicoli in circolazione.
Questi incentivi prevedono contributi significativi per chi decide di rottamare un veicolo inquinante e acquistare un’auto elettrica, ibrida o a basse emissioni. L’importo degli incentivi varia in base al tipo di veicolo acquistato e alle sue emissioni, con bonus aggiuntivi per chi sceglie auto elettriche o ibride plug-in. 

Inoltre, sono previste agevolazioni fiscali e sconti sull’IVA per facilitare ulteriormente l’acquisto di veicoli ecologici. Queste misure sono parte di un piano più ampio per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.

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