Sebbene possa sembrare scontato sapere cos’è l’impatto ambientale, l’argomento è piuttosto vasto perché le tipologie di impatto sono molto diverse fra loro, presentano infatti differenti caratteristiche e particolarità.
Sapevi infatti che possiamo contare almeno 21 tipologie di impatto ambientale? Prima di analizzarle tutte, cominciamo dalla sua definizione: l’impatto ambientale è la modifica o alterazione dell’ambiente, o degli ecosistemi naturali, a causa dell’attività dell’uomo.
Per comprendere meglio le conseguenze delle azioni dell’uomo vediamo brevemente tutte le tipologie di impatto con alcuni esempi:
- Positivo o negativo.
È positivo se l’effetto che ne deriva crea benefici per l’ambiente, pensiamo ad esempio al riciclo, al ricorso alle energie pulite o ancora al rimboschimento. Tuttavia sappiamo benissimo che può essere anche negativo, basti pensare all’inquinamento, all’uso senza controllo delle risorse naturali, alla distruzione degli ecosistemi naturali e molto altro.
- Diretto o indiretto.
È diretto se possiamo osservarne immediatamente gli effetti, indiretto invece se si manifestano dopo un lungo periodo. Ad esempio le emissioni dei caminetti emettono polveri sottili che vanno a finire nell’aria ma che poi si depositano anche sui terreni agricoli e si accumulano nei corsi d’acqua inquinando le falde acquifere.
- Indotto.
È definito indotto quando diverse azioni influenzano l’uso futuro di una risorsa naturale. Pensiamo ad esempio all’aumento della densità abitativa di un’area non molto popolata a causa dell’apertura di un nuovo polo produttivo. Questo, a sua volta, porterà ad un incremento della viabilità.
- Temporaneo o permanente.
È temporaneo quando i suoi effetti si annullano nel tempo grazie all’intervento della natura stessa o dell’uomo, permanente invece quando l’effetto è irreversibile come ad esempio la distruzione di un habitat naturale.
- Di breve termine o lungo termine.
È di breve termine se gli effetti si manifestano prima dei 10 anni, di lungo invece se si verificano dopo 10 anni, pensiamo ad esempio all’innalzamento deli livello del mare a causa dello scioglimento dei ghiacciai, questo è decisamente un impatto di lungo termine.
- Cumulativo o sinergico.
È cumulativo quando con il passare del tempo combinandosi con altri impatti di piccole dimensioni genera effetti sempre maggiori, è invece sinergico quando i suoi effetti si aggiungono simultaneamente ad altri rendendo la situazione ancora più critica. Pensiamo ad esempio all’azione combinata dell’inquinamento acustico ed elettromagnetico che spinge le specie a migrare talvolta anche in aree non propriamente adatte a loro.
- Corrente o potenziale.
È corrente quando si sta verificando in quel dato momento, è potenziale quando invece la probabilità che si possa verificare in futuro è molto alta e quindi possiamo fare in modo che non si verifichi. Pensiamo alla realizzazione di un centro abitativo in una determinata area, se a seguito di determinate valutazioni emerge che la costruzione avrà un impatto negativo sull’ambiente, si può prevenire l’effetto bloccando a monte il progetto.
- Locale o diffuso.
È locale se interessa solo un’area o località specifica, è invece diffuso se si diffonde in un’area molto vasta e soprattutto diversa da quella di origine, un esempio può essere la contaminazione delle falde acquifere.
- Continuo, irregolare o cadenzato.
È continuo quando non si interrompe mai, irregolare quando si manifesta in modo assolutamente imprevedibile e, per finire, cadenzato quando si verifica in determinati periodi, pensiamo ad esempio agli incendi che si verificano in misura maggiore in estate.
- Impatto sull’ambiente fisico e/o chimico.
In questo caso si osservano cambiamenti su acqua, aria e suolo. Un esempio può essere la scomparsa della rotazione delle colture. La mancata rotazione provoca la perdita di nutrienti nel suolo che col passare del tempo diventa sempre meno fertile e richiede il ricorso all’uso di fertilizzanti, i quali modificano la composizione chimica del suolo.
- Impatto sull’ambiente umano.
In questo caso si osservano cambiamenti nella qualità della vita dell’uomo e sulla sua salute. Un esempio può essere l’estinzione delle api che metterebbe a rischio la biodiversità e anche la nostra sopravvivenza.
- Impatto su flora e fauna.
Qui invece assistiamo alla scomparsa di specie animali e/o vegetali che causa uno squilibrio nella catena alimentare. Spesso per rendere un terreno più produttivo si ricorre all’uso di fertilizzanti, i quali però possono causare la scomparsa di alcuni insetti, fonte di nutrimento per altre specie animali. Questa scomparsa rompe l’equilibrio all’interno della catena alimentare.
Analizzando tutte queste tipologie di impatto comprendiamo bene che non tutte le azioni dell’uomo hanno lo stesso peso o generano gli stessi effetti però è bene avere consapevolezza di quelli che possono essere i risvolti delle nostre azioni.
Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica
Ci sono progetti che possono avere un impatto ambientale piuttosto rilevante, come ad esempio la realizzazione di autostrade, di impianti eolici e termici per la produzione di energia elettrica, la messa in atto di progetti legati all’agricoltura o allo smaltimento e recupero rifiuti tossici o pericolosi.
Per la realizzazione di progetti di questa portata è necessario il ricorso a procedure tecnico-scientifiche hanno lo scopo di garantire un alto livello di protezione ambientale verificando la compatibilità ambientale dei progetti, prevenendo quindi eventuali impatti negativi.
Si tratta della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e si ricorre ad una piuttosto che all’altra in base all’ambito di applicazione.
Ci si avvale della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la progettazione delle singole opere; si ricorre invece alla Valutazione Ambientale Strategica quando siamo in presenza di una progettazione e programmazione territoriale, ovvero di un insieme di progetti che hanno un impatto importante su un territorio meritando quindi un livello di analisi ulteriore, alcuni esempi possono essere i piani legati ai trasporti, all’agricoltura, all’energia, alla gestione dei rifiuti e delle acque, alla destinazione dei suoli e molto altro.
Per arrivare all’autorizzazione del progetto, la normativa italiana prevede diversi step. Vediamo insieme quali sono le fasi della VAS:
– verifica di assoggettabilità o screening preliminare
– definizione contenuti dello studio di impatto ambientale (scoping)
– presentazione e pubblicazione del progetto
– svolgimento delle consultazioni ed esito
– valutazione dello studio e delle consultazioni
– decisione e successiva comunicazione della decisione
– monitoraggio ambientale
Si tratta di un’analisi complessa e completa che chiaramente non si esaurisce con l’autorizzazione del progetto ma continua nel tempo valutando le evoluzioni del contesto ambientale e verificando che le previsioni fatte, in fase di redazione del rapporto ambientale, siano conformi a quanto si sta verificando.
Impatto ambientale: cosa possono fare le aziende
La sostenibilità ambientale non è solo uno slogan ma è un dato oggettivo che può e deve essere misurato e verificato. Le aziende hanno a disposizione tanti strumenti per migliorare il impatto ambientale fra cui:
- elaborazione della mappa dei rischi ambientali
- ricorso alle energie rinnovabili e a tecnologie sostenibili
- adozione di sistemi di gestione
- selezione di fornitori che sostengono lo sviluppo sostenibile
- conseguimento di certificazioni ambientali
- corretta gestione dei rifiuti
- riduzione di consumi e sprechi
- progetti di ricerca per l’innovazione di servizi e prodotti
- sensibilizzazione dei propri dipendenti sul tema ambientale.
Naturalmente le iniziative non finiscono qui e possono variare anche in base al business di ogni singola azienda.
Noi di Aquila da diversi anni ci impegniamo a ridurre il nostro impatto ambientale attraverso una serie di azioni. Scopri tutte le nostre iniziative.