Trasparente, inodore, non corrosivo e non tossico, il GNL, gas naturale liquefatto, sembra tracciare la nuova linea del futuro. Il suo vantaggio principale? È un combustibile a basso impatto ambientale il cui volume è 600 volte inferiore ad altri gas.
GNL, il gas naturale liquefatto: cos’è?
Il GNL, dall’inglese LGN – Liquefied natural gas, è il nome dato alla forma liquida del metano. Costituito da un’alta percentuale di gas metano, che varia tra il 90 e il 99%, e per la restante parte da butano ed etano, il GNL è ottenuto comprimendo e raffreddando la miscela di gas a una temperatura di -160°, fino a ottenere un liquido trasparente, inodore, non corrosivo e non tossico, con una densità pari a circa la metà di quella dell’acqua.
Durante il processo di condensazione (liquefazione), il suo volume di riduce di 600 volte consentendo di immagazzinare in poco spazio una notevole quantità di energia: basti pensare che ci vogliono 600 litri di gas metano per ottenerne 1 litro in forma liquida.Una volta liquefatto, il GNL viene conservato in appositi serbatoi criogenici formati da due involucri, uno dentro l’altro: quello più esterno costituito da acciaio al carbonio, mentre quello interno da materiale resistente a basse temperature. Infine per aumentare l’isolamento e diminuire la trasmissione del calore all’interno nell’intercapedine tra gli involucri è eliminata l’aria ed è inserita della perlite.
I vantaggi del GNL
Considerato la riduzione del suo volume, è facile immaginare che i vantaggi siano appunto legati al suo trasporto. Per lunghe distanze, infatti, il GNL viene portato attraverso navi metaniere fino ai terminali marittimi vicini alla costa, raggiungendo così quei luoghi di consumo – soprattutto zone industriali – non collegati dai gasdotti internazionali. Arrivato a destinazione, il GNL viene scaricato nel terminale, dove successivamente viene riscaldato, riportato allo stato gassoso e immesso nella rete dei metanodotti, dopo aver raggiunto un adeguato livello di pressione.
Quali sono le differenze tra GNL e GPL?
Quando si parla di GNL o di GPL si intende un prodotto a basso impatto ambientale con emissioni nulle di particolato e minime di anidride carbonica. Ad ogni modo, avendo composizione differenti, possiamo rintracciare qualche differenza, ad esempio:
- Il GNL è costituito principalmente da metano (la percentuale oscilla tra i 90 e 99%); il GPL da una miscela di butano al 75% e propano al 25%.
- Il GNL è liquido alla temperatura di -160°C, per questo necessita di un serbatoio criogenico, al contrario del GPL che può essere immagazzinato a temperature più elevate in semplici bombole o in serbatoi normali non refrigerati.
- Per il motivo precedente, il GNL viene di norma usato per uso industriale di processo, mentre il GPL è impiegato anche per bassi e medi consumi, come quelli domestici.
L’Italia è attualmente un paese consumatore e conta tre rigassificatori in funzione (Rigassificatore di Panigaglia, Terminale GNL Adriatico e Offshore LNG Toscana) e diversi progetti in fase di attuazione. Vediamo allora cosa ci aspetterà per il futuro. Scopri perché l’auto a metano è una scelta per l’ambiente.