La passione per l’automobilismo è tra le più suggestive, sempre più persone amano manutenere la propria vettura per tantissimi anni per poterla sfoggiare nelle occasioni speciali. Sebbene alcuni modelli troppo datati possano riscontrare dei problemi meccanici, un’infinità di veicoli sono ancora perfettamente integri e consentono di poterli utilizzare con grande felicità.
Lo scorrere degli anni però definisce anche quelli che sono i limiti tecnologici, infatti, le automobili con qualche anno sulle spalle hanno delle limitazioni nella circolazione dovuta a un’alimentazione ormai troppo inquinante. Non tutti sanno però che le auto, raggiunto un determinato anno di vita, diventano d’epoca e possono beneficiare di alcune agevolazioni.
Auto d’epoca: cos’è
Con questo termine si identificano tutti quei veicoli che hanno raggiunto un valore collezionistico e che devono avere un’età minima di trent’anni.
Non tutti i Paesi del mondo hanno come età minima quella di trent’anni, ma in Italia è questo il tempo da rispettare per categorizzare la propria vettura.
Auto d’epoca: differenze con l’auto storica
Un errore comune tra gli automobilisti risiede nel confondere una vettura storica con una d’epoca, sebbene i due termini vengano utilizzati spesso come sinonimi, in realtà rappresentano due tipologie diverse di status quo.
La prima differenza risiede nel fatto che le auto storiche possono circolare normalmente in città, mentre le auto d’epoca possono farlo solo in specifiche casistiche.
Esaminando l’articolo 60 del Codice della Strada si evince che le auto d’epoca non hanno i requisiti minimi per circolare liberamente in strada, mentre quelle storiche sì. Come è facile dedurre, tale condizione è data non solo dalle emissioni di CO2 nell’ambiente, ma anche dalle caratteristiche legate alla sicurezza stradale.
Una vettura storica può, quindi, considerarsi un mezzo di trasporto ancora utilizzabile nella quotidianità, mentre una vettura d’epoca ha lo scopo di essere un mezzo di trasporto atto all’esposizione e alla conservazione.
Burocraticamente le auto d’epoca vengono cancellate dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico), aggiungendosi di fatto all’elenco presso il Centro storico della Direzione generale della Motorizzazione civile.
Tale processo costringe i possessori di un’auto d’epoca a circolare con questo veicolo solo con un’autorizzazione ufficiale.
Auto d’epoca: agevolazioni
Per quanto le limitazioni nella circolazione su strada possano sembrare vincolanti, i possessori di un’auto d’epoca possono beneficiare di alcune agevolazioni.
Tra le agevolazioni più importanti figura il bollo auto, conosciuto anche come tassa di proprietà, questa rappresenta un’imposta che deve essere versata da coloro che sono muniti di una vettura, escluse ovviamente le automobili elettriche.
Chi è in possesso di un’auto d’epoca può usufruire di una totale esenzione del bollo auto oppure di una riduzione significativa dell’importo totale.
Tutte le auto d’epoca che hanno un’età tra i 20-29 anni usufruiscono di una riduzione del bollo del 50%. Per ottenere tale agevolazione è opportuno che il veicolo sia munito di certificato di rilevanza storica e collezionistica e dei registri di marca, rilasciati dall’ASI.
Le vetture con un’età ultratrentennale sono completamente esenti dal bollo auto, ma necessitano di versare una tassa di circolazione che ammonta a circa 28-30 euro. Tale somma deve essere versata solo nel caso in cui si utilizzi il veicolo.
Una vettura d’epoca viene agevolata anche sul piano assicurativo, infatti, questa è soggetta a una classe di merito fissa, abbandonando il tradizionale contratto con bonus-malus.
Auto d’epoca: manutenzione
Uno degli aspetti più importanti di un’auto d’epoca è sicuramente la sua manutenzione e i controlli periodici alle parti meccaniche e a quelle statiche. La legge stabilisce che questa tipologia di mezzo di trasporto deve attenersi alle regole tradizionali di circolazione della categoria, limitandole di fatto agli eventi autorizzati.
I vincoli non sono identificabili solo nell’autorizzazione da parte degli Enti preposti, ma è opportuno non allontanarsi dalla località in cui la manifestazione si svolge.
I proprietari dei veicoli d’epoca devono munirsi di un’autorizzazione rilasciata dall’ufficio di riferimento della Direzione generale della M.C.T.C., previa non solo il blocco dell’auto, ma anche conseguenze amministrative.
Gli Enti preposti, dopo una verifica della richiesta inoltrata, rilasceranno il foglio di via e una targa provvisoria. Il foglio di via certifica la validità nel poter circolare su strada, definendo i confini del percorso da seguire, riportando velocità massima consentita e precauzioni da applicare per uno spostamento sicuro.
Auto d’epoca: benefici
Oltre alle agevolazioni che abbiamo già sottolineato nel paragrafo precedente, chi possiede un’auto d’epoca può ottenere anche altri benefici.
Sebbene il costo assicurativo più basso con classe fissa e un’esenzione o una riduzione del bollo auto possano far pensare a una forma di investimento interessante, è negli altri vantaggi che si trova la vera passione degli automobilisti.
Gli appassionati di questo settore, benché preferiscano usufruire di agevolazioni fiscali sulle spese amministrative, trovano il loro scopo in altre caratteristiche. I vantaggi più rilevanti sono sicuramente: il valore di vendita e il collezionismo.
Valore di vendita di un’auto d’epoca
Il costo di una vettura tradizionale si vincola principalmente ai chilometri percorsi, alle condizioni del veicolo e soprattutto all’anno di fabbricazione. Per quanto tale sistema abbia regolato da sempre il mercato, trova un risvolto completamente diverso nel settore delle auto d’epoca.
Sebbene il prezzo di una vettura di questa tipologia sia sempre vincolato alla sua età e alle condizioni, viene completamente a mancare l’elemento di chilometri percorsi. Come è facile dedurre, avendo un parametro così importante in meno, è possibile incrementare in modo significativo il valore di vendita dell’auto d’epoca.
Negli ultimi anni sempre più automobilisti effettuano una manutenzione maniacale della propria vettura per aumentarne il costo sul mercato, condizione che ha dato vita a un vero e proprio business parallelo a quello delle automobili tradizionali.
Auto d’epoca da collezionismo
Se da un punto di vista prettamente economico, un’auto d’epoca può essere un investimento particolarmente interessante, gli appassionati di questo settore amano collezionare le vetture che hanno costruito la storia.
Spesso si dimentica quanto sia importante valorizzare l’evoluzione della tecnologia nell’ambito automobilistico, tantissimi automobilisti beneficiano di una collezione invidiabile che supera i semplici confini economici, per far spazio alla cultura e alla bellezza.
Auto d’epoca: l’importanza della gestione
Affinché la propria automobile possa diventare d’epoca, cioè raggiungere e superare i trent’anni di vita, è indispensabile prendersene cura. Moltissimi automobilisti parcheggiano la loro vettura in garage senza utilizzarla, aspettando che questa raggiunga l’anno di riferimento per diventare d’epoca.
Sebbene possa sembrare un comportamento normale, in realtà tale condizione è particolarmente dannosa per l’automobile. Ogni vettura, sia moderna che storica, necessita di una manutenzione costante.
I costi di gestione non sono sicuramente proibitivi, basterà manutenere gli elementi più importanti e provvedere a svuotare il serbatoio del carburante per non indurre a rottura il carburatore e le altre parti meccaniche.
Ma oltre alla componentistica del motore è opportuno gestire al meglio anche gli interni, premurandosi di eliminare la polvere, al fine di ridurre al minimo le ossidazioni.
Il valore collezionistico di queste automobili in molti casi dipende dai particolari, riuscire a mantenere un ottimo stato di conservazione è fondamentale per preservarne il valore di mercato.
Conclusioni
Un’auto d’epoca viene considerata tale quando raggiunge i trent’anni dall’anno di fabbricazione. La loro circolazione in città è vincolata da autorizzazioni ben definite che ne determinano spazio e modalità di spostamento.
Le tante agevolazioni sono sicuramente una buona motivazione per possedere un’auto d’epoca, ma è nel suo valore di mercato e nella collezionabilità che si può ritrovare la massima espressione.