Nonostante il pregiudizio di cui sono vittime, le donne al volante causano meno incidenti degli uomini e guidano meglio, in sicurezza e senza rischi. La discriminazione nei loro confronti, in pratica, nasce da un’opinione del tutto infondata. Ecco perché meriterebbero tariffe assicurative più convenienti.
Donne al volante, il buon senso batte il senso comune
Per Manzoni “senso comune” e “buon senso”, apparentemente sinonimi, vanno distinti; tenuti rigorosamente separati. Talvolta, infatti, il primo ostacola il secondo. Come si legge nel XXXII capitolo de I Promessi Sposi, proprio seguendo il senso comune gli abitanti della Milano del Seicento, spaventati dall’epidemia di peste, assecondarono falsi preconcetti – compiendo scelte irrazionali e addirittura controproducenti – invece di affidarsi a soluzioni ragionate e più efficaci, ovvero al buon senso. Se si vuole, la lezione di Manzoni è ancora oggi attuale. Spesso infatti la verità fatica a emergere, sommersa dalle opinioni infondate; e anzi, proprio dalle opinioni infondate possono nascere discriminazioni dure a morire. Basti pensare all’antico proverbio “donne al volante pericolo costante”.
Un modo di dire, figlio del “senso comune”, che nel tentativo di ironizzare sulla presunta incapacità delle donne di guidare l’automobile finisce per collocarle un gradino sotto gli uomini in fatto di motori e sicurezza.
Niente di più sbagliato: anche in questo caso, il buon senso indica un’altra direzione. Secondo l’ultima indagine effettuata in Belgio dall’autorevole Vias Institute, le donne sono il migliore affare per le compagnie di assicurazione: provocano infatti meno incidenti; e, anche quando sono coinvolte in un sinistro stradale, spesso hanno ragione rispetto alla controparte.
Le donne, quindi, guidano meglio degli uomini; e, come scrive l’Ansa a commento della notizia, “meriterebbero tariffe assicurative più vantaggiose”.
Le donne guidano meglio: un po’ di numeri
Secondo le statistiche, le donne hanno incidenti meno rischiosi degli uomini: rappresentano il 44% di chi ha conseguenze lievi, appena il 23% di chi riporta gravi ferite e solo il 34% di chi subisce seri danni alla vettura.
Che si trovino nel ruolo di conducenti, passeggeri o pedoni, le donne rappresentano il 43% delle vittime di incidenti stradali (uccise o ferite).
Quando poi vengono prese in considerazione solo le donne guidatrici la loro percentuale scende al 37%. Più in generale, il tasso di mortalità degli incidenti dov’è direttamente coinvolto un conducente di sesso femminile è circa la metà di quello degli incidenti in cui figura un conducente di sesso maschile.
Per il Vias Institute ci sono 10 decessi per 1.000 lesioni corporali a causa di incidenti che coinvolgono una donna automobilista, rispetto ai 19 decessi degli automobilisti uomini. Di contro, il 62% dei passeggeri uccisi o feriti sono donne, cosa che si spiega, scrive ancora l’Ansa, con il fatto che è quasi sempre un uomo a mettersi al volante quando ci sono più persone a bordo.
Donne al volante: più caute degli uomini, e più sobrie
Non finisce qui: le donne al volante sono anche meno sanzionate per infrazioni e relative condanne. Due terzi dei conducenti che ricevono una multa dopo aver commesso una infrazione sono maschi, così come tre su quattro dei condannati per reati stradali. Perché?
Uno dei motivi è l’abuso di alcol: gli uomini, più frequentemente di quanto non facciano le donne, tendono infatti a mettersi alla guida di un’automobile quando il loro tasso alcolemico lo sconsiglierebbe. Un comportamento già confermato da altre rilevazioni. La probabilità che un uomo guidi dopo aver superato il limite di alcol consentito dalla legge è quattro volte superiore rispetto alle donne. Dopo un incidente, solo il 5% delle donne al volante – contro l’11% degli uomini! – risulta aver superato il limite.
Abbattere i pregiudizi conviene
Le donne, insomma, guidano con più cautela, e dunque rischiano meno.
L’analisi del Vias Institute è solo l’ultima, in ordine di tempo, a confermare quanto sopra indicato. E non sorprende che in diversi Paesi europei molte donne stiano cercando di far valere la propria posizione, superando i trattamenti paritari oggi previsti per rivendicare tariffe assicurative più convenienti a fronte di una minore pericolosità al volante. Quindi chi pensa di mettersi in viaggio, magari dopo un pieno di carburante in un distributore Aquila Energie, è avvertito.
“Donna al volante pericolo costante” potrà soddisfare il senso comune, ma, numeri alla mano, tradisce il buon senso: un errore da non commettere mai quando si è alla guida.