Come vengono assegnate le targhe delle auto?

Come vengono assegnate le targhe delle auto?

Chiunque, specialmente da bambino, si sarà domandato almeno una volta nella vita: come si assegnano le targhe auto? Ebbene, per quanto misterioso e complesso possa sembrare, questo procedimento è in realtà molto pratico e semplice. Partiamo quindi dall’inizio, ovvero spiegando in cosa consiste il sistema di assegnazione, come effettivamente le targhe vengono assegnate e concludendo con alcune norme il cui rispetto è necessario.

Targhe auto: il sistema di assegnazione

Come tutto sapranno la targa rappresenta il modo migliore per identificare un’auto e, con lei, il suo proprietario. Il sistema attuale per l’assegnazione delle targhe alle automobili (totalmente in capo alla Motorizzazione Civile) prevede che vengano usate combinazioni di 2 lettere, 3 numeri e poi di nuovo 2 lettere. Tale sistema però, è entrato in vigore solo alla fine degli anni ‘90, per compensare il sempre maggior numero di macchine che entrava in circolazione.

Fino a quel momento, infatti, le targhe erano composte dalla sigla della provincia seguita da una successione di 7 numeri (per consentire la massima leggibilità) ma, così facendo, si poteva immatricolare (e quindi consentirne la circolazione) solo circa 10 milioni di macchine (9.999.999, nello specifico). E non bastava.

Ecco quindi spiegata l’entrata in vigore del nuovo sistema che, escludendo alcune lettere per evitare di fare confusione – I, U, O, Q -, permette di immatricolare ben 134.256.000 diverse autovetture.

Targhe auto: come si assegnano

La procedura con cui vengono assegnate attualmente le targhe in Italia prevede che la modifica parta dai numeri, prosegua con l’ultima coppia di lettere, e si concluda con la prima coppia. Naturalmente, si passa alla sezione successiva solo una volta esaurite le combinazioni della prima.

Questo, per essere più chiari, significa che la prima targa emessa con questo sistema è stata AA 000 AA mentre la seconda è stata AA 001 AA, la terza AA 002 AA e così via fino ad AA 999 AA a cui è seguito e poi di nuovo AA 000 AB, e così via

Cambiando ogni volta un solo numero o una sola lettera si ottiene la possibilità di fare molte più combinazioni e, quindi, di conferire ad ogni macchina (ovvero ad ogni immatricolazione) un numero di targa diverso dall’altro.

Targhe auto: le norme da rispettare

Come già accennato, l’ente incaricato dell’immatricolazione delle macchine è la Motorizzazione Civile, ma a dettare le norme in merito alla circolazione dei mezzi targati (e su quali mezzi targare con tale sistema o meno) è il Codice della strada, il quale afferma come siano obbligati a possedere la targa tutti i mezzi a 4 o 2 ruote (compresi i rimorchi e, dal 2012 anche le minicar).

Non solo, il Codice prevede anche che le targhe siano 2: una esposta sul davanti e una sul retro della macchina, e che la loro distruzione o smarrimento debba essere prontamente segnalata alla Motorizzazione così che possa provvedere a fornirne una nuova in sostituzione.

Le targhe devono essere sempre pulite e ben visibili, dal momento che una targa manomessa o irregolare può comportare multe abbastanza salate. La sanzione varia tra gli 84€ e i 7953€, a seconda della gravità dell’infrazione (se è solo sporca o se è del tutto assente, ad esempio).

Abbiamo visto come la storia delle targhe sia di lunga data e come, nel tempo, si sia arrivati alla creazione del sistema migliore per la loro assegnazione. Abbiamo anche visto le principali regole da seguire, tutte dettate dal Codice della strada, ma ricordiamo che quanto esposto resta comunque soltanto una semplice panoramica che, ad ogni modo, speriamo vi possa essere utile. Per ulteriori informazioni di sorta si consiglia di contattare direttamente la Motorizzazione Civile, avendo loro in carica l’immatricolazione delle vetture sapranno certamente rispondere ad ogni vostra domanda.

Chiunque, specialmente da bambino, si sarà domandato almeno una volta nella vita: come si assegnano le targhe auto? Ebbene, per quanto misterioso e complesso possa sembrare, questo procedimento è in realtà molto pratico e semplice. Partiamo quindi dall’inizio, ovvero spiegando in cosa consiste il sistema di assegnazione, come effettivamente le targhe vengono assegnate e concludendo con alcune norme il cui rispetto è necessario.

Targhe auto: il sistema di assegnazione

Come tutto sapranno la targa rappresenta il modo migliore per identificare un’auto e, con lei, il suo proprietario. Il sistema attuale per l’assegnazione delle targhe alle automobili (totalmente in capo alla Motorizzazione Civile) prevede che vengano usate combinazioni di 2 lettere, 3 numeri e poi di nuovo 2 lettere. Tale sistema però, è entrato in vigore solo alla fine degli anni ‘90, per compensare il sempre maggior numero di macchine che entrava in circolazione.

Fino a quel momento, infatti, le targhe erano composte dalla sigla della provincia seguita da una successione di 7 numeri (per consentire la massima leggibilità) ma, così facendo, si poteva immatricolare (e quindi consentirne la circolazione) solo circa 10 milioni di macchine (9.999.999, nello specifico). E non bastava.

Ecco quindi spiegata l’entrata in vigore del nuovo sistema che, escludendo alcune lettere per evitare di fare confusione – I, U, O, Q -, permette di immatricolare ben 134.256.000 diverse autovetture.

Targhe auto: come si assegnano

La procedura con cui vengono assegnate attualmente le targhe in Italia prevede che la modifica parta dai numeri, prosegua con l’ultima coppia di lettere, e si concluda con la prima coppia. Naturalmente, si passa alla sezione successiva solo una volta esaurite le combinazioni della prima.

Questo, per essere più chiari, significa che la prima targa emessa con questo sistema è stata AA 000 AA mentre la seconda è stata AA 001 AA, la terza AA 002 AA e così via fino ad AA 999 AA a cui è seguito e poi di nuovo AA 000 AB, e così via

Cambiando ogni volta un solo numero o una sola lettera si ottiene la possibilità di fare molte più combinazioni e, quindi, di conferire ad ogni macchina (ovvero ad ogni immatricolazione) un numero di targa diverso dall’altro.

Targhe auto: le norme da rispettare

Come già accennato, l’ente incaricato dell’immatricolazione delle macchine è la Motorizzazione Civile, ma a dettare le norme in merito alla circolazione dei mezzi targati (e su quali mezzi targare con tale sistema o meno) è il Codice della strada, il quale afferma come siano obbligati a possedere la targa tutti i mezzi a 4 o 2 ruote (compresi i rimorchi e, dal 2012 anche le minicar).

Non solo, il Codice prevede anche che le targhe siano 2: una esposta sul davanti e una sul retro della macchina, e che la loro distruzione o smarrimento debba essere prontamente segnalata alla Motorizzazione così che possa provvedere a fornirne una nuova in sostituzione.

Le targhe devono essere sempre pulite e ben visibili, dal momento che una targa manomessa o irregolare può comportare multe abbastanza salate. La sanzione varia tra gli 84€ e i 7953€, a seconda della gravità dell’infrazione (se è solo sporca o se è del tutto assente, ad esempio).

Abbiamo visto come la storia delle targhe sia di lunga data e come, nel tempo, si sia arrivati alla creazione del sistema migliore per la loro assegnazione. Abbiamo anche visto le principali regole da seguire, tutte dettate dal Codice della strada, ma ricordiamo che quanto esposto resta comunque soltanto una semplice panoramica che, ad ogni modo, speriamo vi possa essere utile. Per ulteriori informazioni di sorta si consiglia di contattare direttamente la Motorizzazione Civile, avendo loro in carica l’immatricolazione delle vetture sapranno certamente rispondere ad ogni vostra domanda.

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