Utilizzare la propria auto per spostarsi è sicuramente molto comodo: siamo in grado di recarci ovunque noi desideriamo senza troppa fatica.
A questo aspetto positivo si affianca però qualche preoccupazione durante l’utilizzo: la grande attenzione che richiede guidare è una di queste, ma quella che spaventa molti automobilisti, specialmente se neopatentati, è indubbiamente relativa al parcheggiare la macchina, in particolar modo nelle situazioni di traffico intenso in cui spesso si trova un posto auto difficile da gestire, magari in posizione scomoda.
Già di per sé trovare un parcheggio in determinate zone o orari (pensiamo alla città) diventa complicato, se poi l’unico posto disponibile richiede diverse manovre lo scoraggiamento la fa da padrone.
Di seguito vedremo come comportarci di fronte a ogni tipologia di parcheggio che ci possa capitare, in modo tale da essere sempre pronti e certi di riuscire a compiere la manovra senza troppi patemi, semplicemente mettendo in atto i consigli forniti.
Perché risulta difficile parcheggiare?
Il superamento dell’esame della patente dovrebbe attestare la capacità anche di parcheggiare, ma come ben sappiamo spesso non è proprio così. Parcheggiare rimane una di quelle manovre che mette spesso e volentieri in difficoltà gli automobilisti, non solo quelli in erba, ma anche guidatori con più esperienza.
Nonostante si tratti di una situazione che necessita di una bassa velocità per essere effettuata, richiede particolare precisione data la vicinanza di ostacoli o veicoli molto vicini tra loro, e, in buona parte dei casi, richiede anche di muovere il veicolo avanti e indietro cercando di posizionarlo in modo preciso e valutando gli effettivi ingombri della propria automobile.
Oltre a ciò si aggiunge anche la capacità di muoversi senza esitazioni in retromarcia, fattore, che seppur banale, non è così scontato. Saper gestire in completa tranquillità e sfruttare ogni manovra nel modo migliore è la chiave per riuscire a parcheggiare la propria auto in ogni situazione.
Parcheggio a spina di pesce
Parcheggiare in questa tipologia di spazi è forse la soluzione che ogni automobilista vorrebbe incontrare. Tutto risiede nell’apparente facilità della manovra. Il fatto che gli spazi di parcheggio siano leggermente inclinati e facilitino l’ingresso, li rende davvero appetibili.
Approcciarsi a posteggiare all’interno di questi spazi non richiede attenzioni particolari, se non quella di allargarsi il giusto per avere la possibilità di entrare senza ritrovarsi a toccare l’auto posta a destra della nostra. Questo si può verificare nel caso in cui si stringa troppo nella fase di approccio, e porterebbe una conseguenza indesiderata, ovvero il rischio di urtare il veicolo antistante il lato destro (parlando di senso di marcia nella corsia destra, come appunto avviene in Italia).
Nel complesso comunque si tratta di una tipologia di parcheggio piuttosto semplice da affrontare e l’unica accortezza sta nel procedere seguendo una linea tale da permetterci di trovarci già dritti al momento dell’ingresso del parcheggio: per ottenere questo risultato come detto è fondamentale allargarsi il giusto per entrare nell’area di sosta correttamente.
Parcheggio a “S”
Ecco, qui siamo di fronte a quella che è la vera e propria situazione che mette in crisi molti guidatori. Il parcheggio a “S”, infatti, per essere eseguito al meglio richiede di effettuare varie manovre, per questo molti si spaventano pensando che sia complesso da effettuare, al punto di abbandonare l’idea e cercare un altro parcheggio libero e più semplice da eseguire.
Tuttavia, prima o poi ci troveremo obbligati a occupare uno di questi posti auto, quindi è necessario conoscere al meglio le manovre da fare e la distanza da tenere dalle altre auto, anche se con le varie guide effettuate una conoscenza di base la si dovrebbe già possedere. Una volta individuato il parcheggio, la prima cosa da fare è attivare l’indicatore di direzione per segnalare alle altre vetture l’intenzione di fermarsi sul lato della corsia.
A questo punto ci si affianca allo stallo libero e lo si supera leggermente, almeno fino a tre quarti della propria autovettura. Ci si ferma e si sterza completamente dal lato in cui si trova il parcheggio. Si innesta la retromarcia e si procede lentamente, facendo particolare attenzione a entrare nello spazio senza urtare i veicoli, davanti o dietro, o l’eventuale marciapiede.
Man mano che si entra nel parcheggio potrebbe essere necessario regolare l’angolo di sterzata così da inserirsi al meglio. Una volta che la parte posteriore dell’auto è più o meno nel centro del parcheggio ci si ferma, si sterza dalla parte opposta, quindi si ricomincia a procedere in retromarcia. Anche in questo frangente potrebbe essere necessario regolare l’angolo di sterzata per favorire l’ingresso del muso del veicolo entro gli spazi del parcheggio.
Una volta che l’auto è completamente entro la linea di demarcazione dell’area di sosta, si può sistemare al meglio il mezzo in avanti o indietro per essere perfettamente centrati e per lasciare il dovuto spazio ai veicoli vicini in modo che possano uscire comodamente dalla loro area. Nel momento in cui si spegne il mezzo è sempre buona norma lasciare la marcia inserita e tirare il freno a mano.
Parcheggio in salita
Altra situazione che desta particolare preoccupazione riguarda il parcheggio su strada in salita, sia esso a spina di pesce o a “S”. Per prima cosa bisogna precisare che il tipo di manovra da effettuare rimane in tutto e per tutto quella relativa alla medesima tipologia di parcheggio in piano.
L’unica differenza è relativa al fatto che la sede stradale non si trova in piano e quindi risulta cruciale il perfetto controllo dello stacco della frizione e dei freni per evitare che l’auto vada in discesa e rischi di urtare qualche ostacolo (o qualche veicolo in sosta).
Torna utile quindi prendere conoscenza della corretta gestione delle partenze in salita, quindi affidandosi all’utilizzo del freno a mano e al suo rilascio nel momento in cui l’auto inizia a muoversi per effetto del corretto stacco della frizione. A questo quindi si abbinano tutte le manovre scritte in precedenza. Anche in questo caso, come nei precedenti, la pratica è la migliore soluzione per prendere dimestichezza e affrontare al meglio la manovra nel momento in cui ci si presenti.
Parcheggio in discesa
All’opposto potrebbe capitarci di dover sostare in un parcheggio libero che, anziché essere in salita, si trova in discesa. Le accortezze da tenere a mente sono in tutto e per tutto le medesime relative al parcheggio in salita, con la differenza che l’auto in questo caso tenderà a scendere nel senso di marcia.
Quindi, quando si dovrà giocare con la frizione, l’attenzione maggiore di dovrà avere nel momento dell’ingresso nel parcheggio in retromarcia nel caso di parcheggio a “S”, mentre, nel caso di parcheggio a spina di pesce, bisognerà prestare un po’ più di attenzione all’utilizzo del freno per tenere sotto controllo la velocità dell’auto che magari potrebbe tendere ad aumentare a causa della pendenza.
In ogni caso si tratta di una manovra che con l’esperienza e la pratica risulterà molto più facile da affrontare. Va comunque ricordato sempre che, semplice o meno che sia, bisogna prestare la massima attenzione in ogni fase delle manovra stessa per eseguirla in sicurezza e tenere presente che ci sono altri veicoli nei paraggi.