Secondo quanto pubblicato nel rapporto “Air quality in Europe 2019”, le autovetture producono ancora il 40% delle emissioni totali di NOx dell’Uee; il passaggio alle auto elettriche potrebbe aiutare la riduzione di questa percentuale, al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi mondiali in materia di contrasto al cambiamento climatico.
In Italia, la scelta di agevolare questo passaggio, anche attraverso specifici incentivi a sostegno dell’acquisto, non ha ottenuto i risultati sperati. La causa è ascrivibile sicuramente al fattore costo, i veicoli elettrici non sono proprio alla portata di tutti, ma in parte, anche ai dibattiti tuttora aperti sull’argomento.
Vediamo quali sono i principali temi oggetto di discussione a livello mondiale sulla trasformazione “green” del settore automobilistico e in che tempi possiamo ragionevolmente aspettarci per poter davvero immaginare una svolta.
La valutazione delle emissioni delle auto elettriche
Gli studi sulle emissioni stanno progredendo ma è necessario valutare attentamente molti aspetti, senza perdere di vista il motivo virtuoso di questo passaggio verso l’energia elettrica citato in premessa.
In particolar modo è necessario concentrare l’attenzione su:
1) la valutazione delle emissioni non più solo sull’utilizzo ma sulla produzione delle auto.
Se la maggior parte delle emissioni di biossido di carbonio delle auto tradizionali avviene nel momento di effettivo utilizzo, quella delle auto elettriche avviene nelle centrali elettriche per la produzione dell’energia che le alimenterà e delle batterie necessarie all’utilizzo.
2) la valutazione delle emissioni legate alla percorrenza.
La generalità delle ricerche indica come per lunghe percorrenze quelle elettriche producano meno emissioni delle auto con carburanti tradizionali; al contrario per medio-basse percorrenze le auto elettriche hanno una maggiore impronta carbonica.
3) la valutazione delle emissioni, in relazione all’effettiva penetrazione della auto elettriche come mezzo che va a sostituire le auto tradizionali e non ad aggiungersi.
Recenti studi nel mercato americano hanno dimostrato che nel 2020 il calo delle emissioni conseguito con l’aumento di vendite delle auto elettriche è stato compensato da un aumento delle emissioni dovuto alle maggiori vendite di SUV. Dato che sicuramente va di pari passo al potere di acquisto di classi sociali più elevate che scelgono l’auto elettrica in aggiunta a mezzi più performanti.
La valutazione dei tempi di adeguamento del mercato automobilistico
In questo scenario, ancora in fase di adeguamento su più livelli e con parametri ancora poco chiari, anche il mercato automobilistico si ritrova stressato per far fronte agli adeguamenti normativi, in un tempo forse troppo ristretto per consentire a tutta la filiera di adeguarsi a un cambio di passo, davvero più ecologico.
L’Unione Europea, ad esempio, nell’aprile 2019 ha imposto la riduzione dell’emissione media di CO2 delle nuove autovetture a 95 g/km dal 1° gennaio 2020 e dal 2030 a 59 g/km.
Questo si traduce in un mercato automobilistico non ancora del tutto preparato e virtuoso e che, al contempo, incassa salate multe per mancati adeguamenti, acquista crediti green da aziende virtuose e crea partnership con concorrenti in grado di produrre auto elettriche.
Quello che si evince in conclusione è che probabilmente, per quanto ci sembrino ragionevoli (si parla appunto di 2030), i tempi per un adeguamento di questo tipo realmente virtuoso siano più lunghi di quanto ad oggi prefissato e, se vogliamo arrivare ad una svolta davvero risolutiva, deve essere dato il tempo necessario ad una conversione tecnologica ed economica che porti davvero a risolvere il problema delle emissioni e non a cambiargli forma, in primis con dati alla mano non parziali.
per approfondire la tematica: https://www.rivistaenergia.it/2021/03/auto-elettriche-dare-tempo-al-tempo/